Prima ancora che la pandemia da Covid-19 cambiasse radicalmente il mercato e i trend di consumo, la rivoluzione nel mondo dell’intrattenimento per le nuove generazioni era già in atto. Il lockdown, infatti, è stato solo il momento di maturazione per un settore, quello dei videogiochi, che nel 2020 ha fatturato più del cinema e dello sport combinati (La Stampa). Il successo del gaming è ormai assodato, e Millennial e GenZ sono le protagoniste indiscusse di un fenomeno che sta interessando una platea sempre più ampia.
Durante l’emergenza sanitaria, la categoria multiplayer ha sicuramente rappresentato una salvezza per molti giocatori. L’invito a giocare per superare l’isolamento forzato, attraverso quella che è a tutti gli effetti una forma di socializzazione, era arrivato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la campagna di sensibilizzazione #PlayApartTogether: l’OMS e l'industria del gaming si sono unite per rispondere all'emergenza sanitaria, invitando a rispettare il distanziamento sociale e, allo stesso tempo, a mantenere vivi i legami interpersonali attraverso il gaming online. Sempre durante la pandemia abbiamo assistito alla crescita, in Italia, del fenomeno del gaming competitivo e degli eSports (Il Sole24Ore), che sta attirando un numero sempre più alto di collaborazioni con importanti brand del settore dell’abbigliamento, desiderosi di posizionarsi soprattutto nel segmento della Generazione Z (Esportsmag).
Tra le case di moda che stanno investendo in questo territorio: Gucci, Prada, Valentino, Louis Vuitton, Burberry, Sunnei, Balenciaga e tante altre realtà del settore che hanno scelto di connettersi con i giovani sperimentando un nuovo approccio interattivo, per intercettare i valori, gli ideali e le modalità di intrattenimento delle generazioni target (VanityFair).
Un altro segnale della diffusione dei videogiochi sono i dati globali di Google Trends. Quest’anno, infatti, durante il periodo natalizio, i prodotti che si sono trovati più frequentemente nelle query di ricerca degli italiani sono quelli legati al mondo del gaming: i monitor e le cuffie con microfono hanno registrato un aumento di oltre il 450%, e le console sono cresciute del 39%. Senza contare l’impossibilità di reperire una console di ultima generazione nel periodo delle festività.
Non solo videogiochi, ma anche sport, musica, moda e tanto altro: la cosiddetta “streaming generation” deve essere intercettata nei luoghi delle dirette e delle competizioni online; una lezione che non solo il mondo dei consumi sta mettendo in pratica. Si pensi a realtà non endemiche al gaming come la politica che, pur di cercare un punto di contatto con le nuove generazioni, ha “invaso” piattaforme come Twitch, o videogiochi come “Animal Crossing New Orizon”, community virtuale composta da 22 milioni di giocatori in tutto il mondo e gioco simbolo del 2021, utilizzato anche dall’attuale presidente americano Joe Biden come canale per la sua campagna elettorale. Anche Alexandria Ocasio-Cortez, politica statunitense, ha scelto di puntare sul gaming, coinvolgendo alcuni dei principali streamer di Twitch per giocare con lei ad “Among Us” - uno dei multiplayer più popolari nell’ultimo anno - e sensibilizzare sull’importanza del voto (Wired).
Piattaforme come Twitch sono i luoghi di incontro più adatti per intercettare Millennial e Generazione Z, ma è necessario che le aziende comprendano il lessico di chi le popola e adeguino i propri messaggi per inserirsi nella conversazione, senza perdere di vista i valori del marchio; e, nel caso specifico di Twitch, dove la complessità del linguaggio risulta inversamente proporzionale all’età di chi lo usa, e richiede un’accurata conoscenza della community di riferimento, non si tratta (solo) di un gioco da ragazzi.
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