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Quasi 7 italiani su 10 dichiarano di provare un senso di risentimento, convinti che governi e aziende non lavorino per il bene comune ma tutelino solo gli interessi di pochi, mentre le fasce più ricche della popolazione traggono vantaggi ingiusti dal sistema.
Chi prova un forte senso di risentimento nutre sfiducia nei confronti di tutte e quattro le istituzioni – imprese, governo, media e ONG – così come nei confronti di CEO e dell’Intelligenza Artificiale.
Per ottenere un cambiamento, il 39% degli italiani approverebbe almeno una delle seguenti forme di attivismo ostile: attaccare qualcuno online, diffondere intenzionalmente disinformazione, minacciare o ricorrere alla violenza, danneggiare beni pubblici o privati. Questo sentimento è particolarmente diffuso tra i giovani tra i 18 e i 34 anni, il 56% dei quali approva almeno una di queste azioni.
1. Rispondere al malcontento è fondamentaleLe difficoltà affrontate dalle istituzioni negli ultimi 25 anni hanno alimentato un diffuso risentimento in tutto il mondo, frenando crescita e innovazione. Per guidare il cambiamento in questa crisi, è essenziale comprendere le realtà economiche dei propri stakeholder, promuovere interessi condivisi e creare nuove opportunità per guardare al futuro con più ottimismo. |
2. Le imprese sono chiamate ad agireChi prova un maggior senso di risentimento tende a ritenere che le aziende non stiano facendo abbastanza per affrontare le sfide della società. Per rispondere a queste aspettative, è necessario riconoscere le proprie responsabilità, agire nell’interesse dei propri stakeholder e promuovere il ruolo della propria organizzazione. |
3. Le imprese non possono agire da soleAziende, governi, media e ONG devono collaborare per affrontare le cause profonde di questo risentimento e favorire la fiducia, la crescita e la prosperità. È essenziale investire nelle comunità locali, nella qualità dell’informazione e nello sviluppo delle competenze professionali, garantendo risultati che portino benefici per tutti. |
4. Quando c’è fiducia, l’ottimismo prevale sul risentimentoQuando viene meno la fiducia nelle istituzioni, cresce il malcontento e lascia spazio al pessimismo. Per contrastare il risentimento e alimentare l’ottimismo, è fondamentale ricostruire la fiducia, all’interno delle organizzazioni e nelle comunità locali. |
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Quasi due terzi degli intervistati temono di essere oggetto di pregiudizi, discriminazione o razzismo, con un aumento di 10 punti nell’ultimo anno e un incremento significativo in tutti i Paesi e gruppi demografici.
A livello globale, solo il 36% della popolazione crede che le cose miglioreranno per la prossima generazione. Nei Paesi sviluppati, appena uno su cinque vede un futuro migliore.
Chi avverte un forte senso di risentimento percepisce le imprese come significativamente meno etiche (-81 punti) e meno competenti (-37 punti) rispetto a chi ha un livello di risentimento più basso. Questa percezione si accompagna alla convinzione che le aziende non stiano facendo abbastanza per affrontare le sfide più urgenti per la società.
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Metodologia: L’Edelman Trust Barometer 2025 è la 25° edizione del sondaggio condotto su base annuale dall’azienda. La ricerca è stata realizzata dall’Edelman Trust Institute attraverso interviste online di 30 minuti condotte tra il 25 ottobre e il 16 novembre 2024. Scopri di più >
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